Il Tempo e la verità. Come “fare la festa alle donne”…

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di Paola Zaretti /Il Tempo e la Verità. Come “fare la festa” alle donne 

Nonostante non ci sia nulla, in questo momento, di più sgradevole che dover ritornare su una questione su cui è già stata fatta chiarezza, non posso e non voglio esimermi dal rispondere alla persona che persevera nel diffondere nella pagina di Maschile Plurale commenti insinuanti e screditanti sul mio conto che non mi è dato leggere ma di cui sono venuta a conoscenza:

”E che ne dite di membri che copiano gli interventi pubblicandoli su altri spazi commentandoli in modo indegno? Contenendo infami riferimenti personali?”

Infamità e indegnità appartengono a chi fa uso della menzogna come mezzo per veicolare e diffondere, come nel presente commento, notizie false a scopo screditante. A mostrare la falsità dell’insinuazione contenuta nell’interrogativo, non resta che ribadire quanto già detto e ripetuto in proposito:

I contenuti-commenti al post di Tabula rasa proposto nella pagina di Maschile Plurale qualche tempo fa e intitolato Prostituzione. Almeno un pelo nero… http://femminismoinstrada.altervista.org/almeno-un-pelo-nero/ non sono stati pubblicati (come si dice e si vuol far credere) su “ALTRI SPAZI”, ma sono stati copiati, incollati e riportati – come correttamente e legittimamente avviene in tutti quei casi in cui non siano le persone stesse a farlo direttamente – all’interno del LORO SPAZIO originario, lo spazio previsto dal post per i commenti e ad essi appositamente riservato.

L’assurda pretesa, implicitamente contenuta nell’interrogativo sopra riportato – di voler commentare un post scritto, pensato e proposto da Tabula rasa, ESCLUSIVAMENTE fuori dalla pagina di Tabula rasa e  dunque al di  fuori da qualsiasi possibilità di verifica, da parte delle amministratrici, sulla qualità rispettosa dei contenuti dei commenti – aveva, come si è purtroppo constatato a posteriori, un UNICO scopo: costruire, a proprio vantaggio, le condizioni ottimali per poter dare via libera a ogni genere di sfogo e a ogni genere di insulto impedendo, al tempo stesso, ogni forma di controllo da parte delle amministratrici della pagina. E’ quanto, prevedibilmente, è puntualmente avvenuto costringendo le Amministratrici a eliminare dalla pagina di Maschile Plurale Due post di Tabula rasa a causa della violenza verbale di cui erano stati fatto oggetto.

In merito alle accuse di ’”indegnità” e “infamità” attribuite alla risposta espressa dalla sottoscritta al commento fatto al post da parte dell’”accusante”, tale risposta nulla conteneva e nulla svelava di “personale” che non fosse di pubblico dominio per averlo, l'”accusante”stessa, diffuso e pubblicamente reso noto per mesi, con dovizia di particolari – nella pagina di Maschile Plurale. E’ peraltro significativo e rilevante il fatto che la risposta messa sotto accusa –  dalla cui lettura sarebbe stato facile per chiunque constatare che nulla conteneva di “infame” e “indegno” e, tantomeno, di denigratorio – è stata fatta sparire nonostante il mio invito a renderla pubblica.

Nel rigettare e restituire alla mittente le accuse false e infondate di cui sopra, non resta che fare riferimento al mio primo post http://femminismoinstrada.altervista.org/almeno-un-pelo-nero/ contenente una riflessione politica in merito all’emergere di due posizionamenti contrastanti fra “abolizioniste” e “libertarie” sul tema della prostituzione, e a un secondo post contenente il commento  dell’”accusante” e la fedele ricostruzione della mia risposta  che è stata fatta sparire http://femminismoinstrada.altervista.org/la-carnefice-e-la-vittima/

Ritengo con ciò definitivamente chiusa la questione. Chi ha strumenti per capire capirà.

Dare tempo al tempo è una delle mie massime. Se c’è una cosa che il Tempo insegna e in cui ho imparato, nel tempo, a confidare, è l’esistenza del suo rapporto con la  verità.

Ringrazio per l’attenzione

Paola Zaretti