La “Farsa”: ovvero dell’ Impossibile dell’ “Accadere”

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La “Farsa”: ovvero dell’Impossibile dell’ “Accadere”

Si muovono così… come un piccolo esercito di maschi bellicosi e attratti da quel genere di annientamento mortifero agito attraverso il sistematico  tentativo di dissoluzione della differenza dell’altrui pensiero.

La loro mira, ormai palese, è calcolata e rivolta da tempo ad alcuni post di Tabula rasa che compaiono nella pagina di Maschile Plurale, a quei post i cui contenuti critici – indispensabili a ogni riflessione e a ogni confronto che si rispetti – rischiano di compromettere la religione delle certezze, la religione di un “femminismo” dell’Uno – fortunatamente non il solo, non l’ Unico.

L’ultimo di una serie di post  “incriminati”, è, in ordine tempo, quello che segue:

http://femminismoinstrada.altervista.org/il-dolore-della-sottomissione-e-il-dolore-della-liberta/

Il cui contenuto e la cui finalità sono stati stravolti allo scopo di alimentare una guerra inesistente. A tirare i fili  è una Regia sommersa e invisibile, a esporsi e ad operare, nel concreto, alcune “figure” pronte a mettere in atto le loro “esecuzioni simboliche” di chiunque dissenta dal Verbo “femminista” in tema di prostituzione. Anche quando – ed è questo il dato forse più inquietante – un reale e profondo dissenso è inesistente, anche quando si tratta, dunque, per dirla con Putino, di “una contesa fittiziamente esistente”, di una “farsa” (Putino). Non resta allora che inventarlo, il dissenso, e, una volta costruita l’invenzione, può succedere di tutto e di più: dalle classiche forme di stalking di stampo maschile, si passa all’azione denigratoria e distruttiva e, per finire in gloria, ai tentativi di eliminazione simbolica di Tabula rasa che hanno reso necessaria, di fatto e in diverse circostanze, la rimozione dei nostri post dalla pagina di Maschile Plurale. Nulla di simile, nessuna costrizione analoga o che anche solo le assomigli – è bene saperlo –  è mai stata indotta o messa in atto,  ad opera nostra, nei riguardi dei post pubblicati, in diverse pagine, da costoro.

Una messa in scena dell’Osceno in cui un’attenta, intelligente e non pregiudiziale comprensione del messaggio contenuto nel post di cui sopra, sarebbe bastata a evitare l’ inutilità,  la fatuità e la fatica di un vuoto contendere sul Nulla e al Nulla destinato. Sarebbe bastata, più radicalmente, a nullificare il senso e la ragione stessa di un contendere in cui a prendere il posto di un reale oggetto della contesa, è un oggetto fantasma. Lo stile e i modi di conduzione di questa guerra combattuta da alcune contro chi la pensa, su alcuni aspetti, differentemente da loro – una guerra che sta da tempo infestando la pagina di Maschile Purale – non ricorda neppure da lontano quella nobile “guerra” descritta da Putino per condurre la quale “avere un profondo senso della dignità propria e dell’altra (…).” è condizione prima, unica e irrinunciabile. Quella “guerra” “etica” da valorizzare e per dar senso alla quale, l‘abbandono di “toni polemici che promuovono schermaglie linguistiche sostenendo una contesa fittiziamente esistente, una farsa, non un accadere…” (Putino), è, di nuovo, condizione prima, unica irriducibile.

Nessun “profondo senso della dignità propria e dell’altra” può aver luogo nella “farsa” che da mesi si trascina declinata nelle sue monotone riedizioni in cui nulla, davvero nulla, accade. Nulla può accadere in questa farsa che non sia di ostacolo e di impedimento a che qualcosa realmente accada, nasca, cresca, si modifichi, si trasformi. Nulla può accadere quando alla passione della ricerca, al gusto e alla liceità dell’argomentare e del differire, al diritto all’esercizio critico e al confronto che potrebbe derivarne, si sostituisce – com’è accaduto – l’ applicazione della “parabola del potere paterno”: la Gogna  pubblica per chi dissente.

La farsa è la negazione dell’accadimento, dell’ Evento. La farsa ammicca alla morte del pensiero e ne consuma il sacrificio.

Crediamo ancora che il diritto all’esercizio critico e alla differenza di pensiero siano e debbano continuare ad essere i pilastri fondamentali di una pur malconcia democrazia. Ma crediamo anche che questa ennesima ripetizione del medesimo, avvenuta per l’ennesima volta in Maschile Plurale, abbia in sè – nonostante gli apprezzabili interventi e la buona volontà degli amministratori –  dell’ Innominabile.

Le Donne di Tabula rasa