Da “Amiche mie isteriche”

Angela

Angela Putino /Da Amiche mie isteriche

L’isterica insegue il familiare, ricalca il ritorno come mito, si rassicura nella prossimità e medesimezza, sfugge e attenua la paura dell’evoluzione e in tal modo perdendo il rischio, manca la differenza fino al punto di dubitarla e perciò di esibirla ostinatamente, di individuarla ovunque facendone un centro propulsivo sempre verificabile; dal momento che non lascia vivere nell’evoluzione, la fissa nell’attaccamento originario alla madre, costruendo sulla modalità di relazione duale un preciso strumento di misurazione dell’identità femminile e una difesa dai pericoli di mutazione.