Cupidigia.”Vedere com’è e non poterlo dire”

TVOLETTA DI CERA 4

di Cinzia Marroccoli/Commento al testo Cupidigia. “Vedere com’è e non poterlo dire” di Paola Zaretti

Mi piace moltissimo… e ritrovo molte cose che riecheggiano dentro di me… soprattutto le ultime righe. Proverò a spiegarmi. Dentro di me è forte quel desiderio di riconoscimento, soprattutto da parte delle altre donne, dal momento che sento profondamente l’incapacità di darmi valore, e solo razionalmente, in un secondo momento, posso riconoscere davanti a me stessa il valore di ciò che faccio e sono. Questo da un lato…. dall’altro ho un’esigenza di sparire, di mollare tutto…. come quei versi che lessi da ragazza, di un qualche poeta inglese “… così fatemi vivere, non vista e non conosciuta, così fatemi morire e che non ci sia nessuna pietra dove io giaccio”. Ecco, mi capita di dibattermi tra questi due estremi… che convivono dentro di me… ed è per questo che, come ho scritto altre volte, sono arrivata a questo punto “mio malgrado”, malgrado una madre che non ha mai creduto in me, e che vedeva per me una vita diversa… Da parte mia per anni ho detto, come tante, “Mai come lei”… e una mattina guardandomi allo specchio, prima di “tuffarmi” nella mia giornata, ho visto lei che si preparava per la sua, giornate diverse sicuramente se non opposte, ma giornate di due donne che prima di tutto devono colmare un vuoto…