O la libertà o la vita

 

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di Paola Zaretti/La libertà o la Vita

La  mia libertà è sacra. E se voglio girare come meglio credo e, al limite, persino nuda, sono libera di farlo perché il fatto di vestirmi come più  mi aggrada non è ragion sufficiente per dare a chicchessia il diritto di insidiarmi, di molestarmi, di stuprarmi e, come spesso capita, di ammazzarmi.

La mia libertà è sacra e va difesa ad ogni costo,  anche se il prezzo di quel costo è la mia vita.

Che vita sarebbe, infatti, una vita privata della sua libertà?

Ma che ne sarebbe di una libertà senza una vita che di tale libertà possa godere? Perché, se perdo la vita perdo, assieme alla vita, la Libertà di viverla.

Si chiama vel di alienazioneo la libertà o la vita.

Affidare la soluzione di un problema qual è quello della violenza maschile sulle donne – e alle eventuali “misure” da prendere o da non prendere al riguardo – alla struttura dell’alienazione, significa, come si vede, condannarlo all’insolubilità. Ci capita così di confondere e di scambiare per “rivoluzionarie”, “estreme” e “radicali” delle posizioni conformiste, conformate e ri-confermanti, una volta di più, quel subdolo binarismo patriarcale che va messo sotto accusa e disfatto.

Esistono altre soluzioni possibili? Ci sono alternative e quali sono?

Smettere di nutrire il patriarcato incrementando e fomentando l’opposizione duale creata ad arte per il raggiungimento di fini funzionali alla conservazione del primato androcentrico e alla violenza sulla donne che ne deriva. Affamarlo.

E’ una strada lunga e tortuosa di cui si stenta a vedere la luce sintantoché non se ne intravede l’inizio. E’ un percorso frustrante avaro di appagamenti,  risarcimenti e soddisfazioni immediate. E’ una strada incapace di sedare i giusti motivi di rabbia e di risentimento, i bisogni e le turbolenze di pulsioni giustizialiste.

Seguiranno altre riflessioni sull’argomento