IDEALIZZAZIONE ED EMULAZIONE: Breve racconto di due storie diverse

4

di Paola Zaretti/ IDEALIZZAZIONE ED EMULAZIONE: Breve racconto di due storie diverse

Mentre nel  caso dell’idealizzazione si tratta di una “formazione reattiva” e distruttiva il cui “obiettivo” è:

“nascondere (invertendo le dinamiche) l’aggressività e la conflittualità che si prova per una determinata persona”

 nel caso  dell’emulazione si tratta pur sempre di un:

“desiderio e ricerca di imitare, eguagliare o superare altri in qualche cosa, e specialmente in comportamenti e qualità particolarmente meritori”

ma con una profonda Differenza:

“l’emulazione vorrebbe avere ciò che altri possiede, e che ella apprende come bene, col non ispogliarne l’emulo suo”.

Ed è proprio la modalità positiva dell’emulazione qui descritta – “Col non ispogliarne l’emulo suo” – a fare la differenza:  si può avere, insomma, ciò che, pur appartenendo ad altre/i, è considerato un bene, ma lo si può conseguire senza bisogno di “ispoliarne” chi questo bene possiede o è ritenuta/o – a ragione o torto – possederlo.

Idealizzazione ed emulazione raccontano dunque di due storie differenti: ingenerosa e distruttiva la prima, arricchente e produttiva la seconda. Togliere, sottrarre,“spogliare”, nel primo caso, potenziare, aggiungere un “bene” ad altri beni nel secondo.