Da leggere, rileggere, ricordare

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LE DONNE NON SONO “MASSA DI MANOVRA”
Da leggere, rileggere, ricordare e rimeditare….. 
da Sputiamo su Hegel (Lonzi)Le donne hanno coscienza del legame politico che esiste tra l’ideologia marxista-leninista e le loro sofferenze, bisogni, aspirazioni. Ma non credono che sia possibile per loro essere una conseguenza della rivoluzione. Non ritengono valido che la propria causa sia considerata in sottordine al problema di classe. Non possono accettare una impostazione di lotta e una prospettiva che passano sulle loro teste.

Il marxismo-leninismo ha bisogno di equiparare i due sessi ma la regolazione di conti tra collettivi di uomini non può che produrre una elargizione paternalistica dei loro valori alla donna. E si chiede il suo aiuto più di quanto si è disposti ad aiutarla.

Far rientrare il problema femminile in una concezione di lotta servo-padrone quale è quella classista è un errore storico in quanto essa è sorta da una cultura che escludeva il punto di discriminazione essenziale dell’umanità, il privilegio assoluto dell’uomo sulla donna, e poneva prospettive all’umanità nei termini di una problematica maschile, cioè poneva prospettive solo alla collettività maschile.

Subordinarsi all’impostazione classista significa per la donna riconoscere dei termini mutuati a un tipo di schiavitù diverso da quello suo proprio e che sono la testimonianza del suo misconoscimento. La donna è oppressa in quanto donna, a tutti i livelli sociali: non a livello di classe, ma di sesso. Questa lacuna del marxismo non è casuale, né sarebbe colmabile ampliando il concetto di classe in modo da far posto alla massa femminile, alla nuova classe (….). Affidando il futuro rivoluzionario alla classe operaia il marxismo ha ignorato la donna e come oppressa e come portatrice di futuro, ha espresso una teoria rivoluzionaria dalla matrice culturale patriarcale.

(…)La rivoluzione comunista è avvenuta su basi politico-culturali maschili, sulla repressione e la strumentalizzazione del femminismo, e deve adesso far fronte a quella rivolta contro i valori maschili che la donna vuole portare fino in fondo, oltre la dialettica delle classi interne al sistema patriarcale.

Noi vediamo nella apoliticità della donna tradizionale la risposta spontanea a un universo di IDEOLOGIE e di rivendicazioni dove i suoi problemi non emergono che stentatamente allorquando, dall’alto del paternalismo, la si interpella come massa di manovra.